C’era una volta un uomo così grasso che quando camminava per le strade strette del paese la gente si spostava sui lati per farlo passare; ma anche quando la strada era larga, la gente si spostava lo stesso perché non volevano toccarlo, nossignore, volevano solo guardarlo. I bambini, eccitati dallo spavento, ridevano; le donne spalancavano gli occhi; gli uomini stringevano i fucili e tutti dicevano: passa, ma non ti avvicinare. L’uomo grasso passava, camminava triste e lento con le sue gambe pesanti, con il suo respiro mozzato. Una mattina, l’uomo grasso indossò il vestito buono e uscì di casa portando con sé una poltrona; lui la spingeva davanti ai suoi piedi e così si aggrappava per non cadere. Si alzò molta polvere lungo la strada, così tanta polvere che la gente urlò di rabbia perché l’uomo grasso non era più visibile. Continuò a trascinare la poltrona, si lasciò sostenere. E quando con la sua poltrona arrivò nella strada principale del paese, l’uomo grasso arrestò il suo cammino. Si sedette sulla poltrona mentre la polvere di terra che si era sollevata lo abbracciava ancora un poco. Poi la polvere trovò quiete e l’uomo grasso sorrise alla folla. Qualcuno protestò perché l’uomo grasso, così, non appariva più sufficientemente triste. Passarono le ore, passò molta gente lungo la strada e tutti si fermarono almeno un poco a guardare quello scempio. Arrivò sera e l’uomo grasso era ancora lì, seduto sulla sua poltrona in mezzo alla strada. Un bambino gli tirò una pietra e lo colpì sulla bocca e lui non si mosse. Una donna gli tirò una pietra e lo colpì in un occhio e lui non si mosse. Un uomo gli tirò una pietra e lo colpì al petto, e lui non si mosse. ©
[Accompagnamento musicale: Philip Glass – Mad Rush]