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Il senso di Pawel Kopinski [#15]
Comincio a chiedermi se alcune delle cose che sto facendo in questi mesi a cavallo tra il vecchio anno e quello appena iniziato abbiano ancora un senso. Il correttore automatico, a suo modo, mi risponde di no. Ieri notte mi sono rigirata nel letto per almeno un’ora e un po’ ho pensato a questo senso Continue reading
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Pochi secondi [#13]
Nel cigolio della porta che si chiudeva alle mie spalle ho sentito un urlo; nelle pareti con l’intonaco qua e là scrostato ho visto unghie che grattavano. Ma non c’era niente di tutto questo, c’ero solo io. L’ospedale di oggi era un edificio fatiscente e mentre entravo, con la mia cartelletta porta documenti stretta al Continue reading
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Nei miei fianchi [#12]
Scrivere è costruire con la materia verbale, è modellare. Più che un lavoro, quindi, scrivere è un mestiere (va bene, su questo punto possiamo dissentire ed essere amici lo stesso). Il mestiere più bello, il più dannato. A proposito di modellare, e di lavoro. A vent’anni mi trovai a lavorare come modella di posa, un Continue reading